La ricetta che pubblico oggi, fa sempre parte dei festeggiamenti per le mie nozze d'argento, e si tratta di una famosa e antica ricetta dell'appennino emiliano, nello specifico, bolognese-modenese. Era tradizione, regalare questi dolci agli sposi, questa usanza fa anche parte della storia della mia famiglia, avendo origini montanare, da parte materna. Mia mamma è solita raccontare, che era compito di una sua zia materna fare questi dolcetti, purtroppo la ricetta è andata persa, quindi io e Fiorella, abbiamo fatto ricerche su internet, e anche tanti esperimenti, ma nessuna ci soddisfaceva, fino a quando Fiorella non si è imbattuta nella ricetta di Ezia Sibani, una signora emiliana, molto gentile e disponibile nel chiarire tutti i nostri dubbi,e che molto cortesemente ci ha dato il permesso di pubblicare la sua ricetta.
Noi abbiamo fatto solo qualche piccola modifica, a nostro gusto.
Ingredienti
Con queste dosi e le relative misure, me ne sono venuti 60 pz,
1,2 Kg di farina
300 gr di zucchero
1 bicchiere d'olio di semi (circa160gr)
1/2 bicchiere di anice (circa 120/130gr)
2 dosi per dolci (paneangeli)
8 uova
2 cucchiai abbondanti di semi di anice
Per la glassa:
300 gr di zucchero
1 bicchieri d'acqua (160gr circa)
1/2 bicchiere di anice (70/80gr circa)
Preparazione:
Disporre su di un tagliere la farina a fontana,(oppure in una terrina molto capiente, o nella planetaria),
aggiungere lo zucchero, le dosi, i semi di anice, il liquore all'anice, l'olio e le uova ,poi impastare il tutto.
Tirare una sfoglia di circa 8mm di spessore.
Tagliare delle strisce alte circa 2 cm e larghe 16/17 cm. (Fiorella e non solo lei, mi sta ancora prendendo in giro, per la mia pignoleria, in quanto a precisione, ho per,sino usato il metro).
Chiuderli (facendo roteare la striscia, dandole un effetto a spirale) ad anello, molto bene, per evitare che si aprano durante la cottura,
Metterli in una teglia foderata di carta forno, distanziati fra loro.
Cuocere a 170° per circa 10/15 minuti, dipende dal forno, e comunque appena diventano sul rosa sotto.
Poi procedere nella preparazione della glassa.(per me e Fiorella è la parte più difficile).
Mettere in una padella molto capiente,(Ezia su questo, si è raccomandata), l'acqua, lo zucchero e l'anice.
Lasciare cuocere, fino a che, usando una spatola, nella padella si crea un varco, tipo "strada" come dice Ezia.
Immergervi tanti zuccherini,e molto velocemente, ma delicatamente, girarli e rigirarli, fino a che non abbiano assorbito la glassa.
Note:
Io ho dovuto rifare altra glassa, perché non ne ho avuto a sufficienza.
Le dimensioni variano, a seconda delle misure che si fanno.
Questi zuccherini, di solito sono grandi, per me questa è una buona misura.
Grazie ancora ad Ezia Sibani per la sua gentilezza e disponibilità, non solo grazie a lei abbiamo ritrovato una ricetta a noi molto cara, ma abbiamo anche trovato una nuova amica.
FINALMENTEEEEE!!!!!!
RispondiEliminaAdesso non hai più scuse, li devi fare 😉
RispondiEliminaNon li conoscevo! Un pò molto in ritardo ma congratulazioni per le nozze d'argento! Un abbraccio
RispondiEliminaricetta perfetta ! sono i dolci che rappresentano per il mio compagno il padre. Grazie per avermi permesso di realizzare un sogno!
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